Pidocchi
Tutti prima o poi si sono trovati a fare i conti con dei piccoli animaletti il cui intento è invadere i capelli di adulti e bambini. Stiamo parlando dei pidocchi, i quali non sono in grado di portare malattie pur restando comunque estremamente fastidiosi da debellare. Si parla in gergo tecnico di pediculosi e di infestazione da pidocchi nei capelli: situazioni che non dipendono né dall’igiene della persona né da quanto sono puliti gli ambienti in cui si abita o lavora. Che cosa accade allora? Quando si vive in condizioni di grande promiscuità e soprattutto a stretto contatto con comunità sovraffollate, si alza l’asticella delle probabilità che la trasmissione del pidocchio del capo avvenga. Viene colpito nel giro di poco l’intero nucleo familiare che, se è numeroso, può fare da cassa di risonanza e dare luogo a un vero e proprio focolaio. Ecco perché un controllo ad hoc ai bambini è senza dubbio utile da programmare spesso.
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Ci sono inoltre tutta una serie di accorgimenti che è possibile prendere per ridurre la sensazione di disagio: un pettine per pidocchi può ad esempio fare miracoli e liberare la chioma dalla sensazione di oppressione, così come uno shampoo pidocchi sa essere risolutivo ma mai aggressivo o lesivo della cute. Come sono fatti i pidocchi, sono pericolosi? Un esemplare adulto può raggiungere le dimensioni di un seme di sesamo, in più possiede zampe a uncino con le quali si attacca direttamente al capello. Come si nutre? Ogni tre o sei ore i pidocchi pungono la cute, cibandosi così a piacimento di sangue. Le femmine della specie provvedono a effettuare la deposizione di 5 o 6 uova (si tratta dei lendini dei pidocchi), che ancorano alla base del capello con una speciale colla ovvero la chitina. E dove avviene la deposizione? In genere sulla nuca e dietro le orecchie: queste due zone sono infatti le più calde di tutta la testa. Alcuni credono che - saltando - i pidocchi si muovano da una persona all’altra: in realtà non è così. La diffusione avviene perché i pidocchi ‘navigano’ tra i capelli e basta avere contatti ravvicinati tra teste perché diventi probabile una trasmissione (nessun legame invece per il contagio in relazione a scarpe o vestiti). Si deve intervenire con uno specifico trattamento pidocchi, in modo tale da ripristinare l’equilibrio della cute.
Generalmente i bambini prendono i pidocchi a scuola, soprattutto le femmine per via dei loro capelli portati spesso lunghissimi. Adesso cercheremo di capire come togliere i pidocchi, facendo mente locale sul fatto che le operazioni di wet combing (la pettinatura dei capelli con un pettine a denti dritti) ripetute nell’arco di due settimane consentono di scongiurare nuove infestazioni. Chiaramente, usare antiparassitari con finalità di prevenzione è errato: in questo modo si finisce infatti solo per selezionare, in via del tutto naturale, il tipo di pidocchi maggiormente resistente (senza poi risultare immunizzati). Se le infestazioni dovessero essere o diventare troppo problematiche, si potrebbe - oltre al wet combing - provare a intervenire con i prodotti per pidocchi più classici.